La banda di Natale, un racconto del commissario Aldani

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Il racconto natalizio dello scorso anno, Altana con vista, è stato a tal punto apprezzato dai lettori cui è stato inviato che non ho potuto esimermi dall’inviarne un altro anche per queste festività. Preciso subito che non si tratta di un racconto inedito in quanto è stato già pubblicato da Neos Edizioni nel 2020 nell’antologia Natale a Venezia con il titolo Il commissario Aldani e la banda di Natale.

Ecco dunque, in una edizione leggermente rivista, il racconto La banda di Natale, ambientato a Venezia il 23 dicembre e in cui la squadra del commissario Aldani sarà impegnata in…

Ok, niente spoiler!

Due parole sull’antologia per la quale il racconto è stato originariamente scritto e che quest’anno, grazie ai buoni offici delle due brave curatrici (nonché veneziane, il che non guasta…) Elisabetta Tiveron e Caterina Schiavon, è giunta alla terza edizione.

Dopo il primo Natale a Venezia sono stati infatti pubblicati, sempre per i tipi della torinese Neos Edizioni, anche Natale a Venezia – L’oro della laguna e Natale a Venezia – I racconti della vigilia, che contiene 18 racconti a tema e di cui vi propongo la splendida copertina con una illustrazione realizzata da Naylì Scarpa. Sono felice di avere contribuito alla prima edizione di questa antologia, soprattutto lo sono perché l’iniziativa sta continuando a riscuotere interesse, segno che i lettori non mancano. Mi auguro, per l’anno prossimo, una quarta edizione…

Oltretutto l’antologia, che è disponibile soltanto in cartaceo, viene proposta in una veste editoriale davvero molto curata.

Bene, non aggiungo altro e vi lascio con questa breve citazione dal racconto La banda di Natale:

«Dottore, cosa ci facciamo qui, di preciso?» chiese l’ispettore Manin, appoggiando per l’ennesima volta le mani sul termosifone nel vano tentativo di scaldarle. Il tono era neutro, di chi sonda il terreno con circospezione.
Il “qui” era l’ufficio di Nicola Aldani, commissario della Squadra mobile alla Questura di Venezia, terza sezione, Omicidi, reati sessuali e reati contro la persona. Una stanza gelida, come sempre in inverno, stante un sistema di riscaldamento parecchio antiquato.
Erano le nove del mattino di una giornata che si preannunciava freddissima ma con un cielo privo di nuvole. La visuale comprendeva il tratto finale del Canal Grande fino allo scheletro rossastro del ponte di Calatrava e alla svolta prima della stazione. L’aria era così tersa che i tetti della città, irti di altane, di guglie e di campanili, sembrava di poterli toccare.

N.B.: il racconto inedito viene inviato soltanto ai lettori che mi hanno lasciato la propria email. Se non lo avete già fatto, potete farlo qui, se vi va:

Lasciami la tua email

Che altro dire? Buona lettura e, soprattutto, un augurio di serene festività.

A presto!

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