Muro di nebbia - La quarta indagine del commissario Aldani

Un serial killer a Venezia? L'indagine più difficile per il commissario Aldani

Un triste risveglio attende Venezia e il commissario Nicola Aldani: una studentessa di Ca’ Foscari viene trovata uccisa in una calle. E come se questo non bastasse, le modalità dell’omicidio lasciano credere che potrebbe non trattarsi di un caso isolato. Forti pressioni incombono fin da subito su Aldani e la sua squadra: tutti vogliono che il colpevole – il mostro di Venezia, come lo ha definito la stampa – venga fermato prima che possa colpire ancora. Le indagini però sembrano avvolte dalla stessa nebbia che grava persistente sulla città, e faticano a trovare una pista concreta. La risonanza mediatica del caso, alimentata da un noto psichiatra con manie di protagonismo, spinge allora le autorità ad allargare la compagine investigativa. Giunge così da Roma un sostegno inaspettato… quantomeno da Aldani: un’agente dell’Unità di analisi del crimine violento, la commissaria Dalia Santoro. Aldani non può permettere che il nuovo arrivo porti scompiglio negli equilibri della sua consolidata squadra né nelle sue radicate abitudini, d’altra parte ha bisogno di tutto l’aiuto possibile; dopo pochi giorni, infatti, viene ritrovato il corpo di un’altra ragazza…

Titolo: Muro di nebbia
Autore: Michele Catozzi
Editore: TEA Collana: Narrativa TEA
Pagine: 336
ISBN: 8850252293
ISBN-13: 978-8850252299
Prezzo
: € 15,00
Pubblicazione: 8 luglio 2021

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Un palazzo patrizio con la pietra d'istria annerita dal tempo

«La notte era scesa da ore sulla città e le calli secondarie si erano svuotate. Il palazzo si ergeva austero tra due edifici di mattoni consunti dai secoli, molto più dozzinali, che sembravano disabitati da anni. Si affacciava su un rio non molto largo orlato da una riva col muretto scalcagnato. La pietra d’Istria, pur annerita dal tempo, era lì a testimoniare il rango patrizio dei suoi antichi costruttori. Le luci accese al piano nobile si riflettevano sulla superficie dell’acqua appena increspata.»

Il ritrovamento di un cadavere in una Venezia avvolta dalla nebbia

«La telefonata della Questura, presaga di orrorifici sviluppi,
aveva impunemente interrotto il dormiveglia in cui Aldani si
soleva attardare prima di alzarsi dal letto.
Riagganciò il telefono, ormai sveglissimo.»

Rassegna stampa

«Un manipolo di sagome indistinte si muoveva attorno al cadavere con un bisbiglìo misurato che la fitta nebbia subito riassorbiva. Aveva da poco albeggiato e l’aria immobile rendeva più tangibile il gravare della foschia che ristagnava densa sull’acqua annullando i confini

tra riva e canale.
Discosto dagli altri, per quanto gli permettesse il luogo, il commissario Nicola Aldani lanciò una lunga occhiata al corpo della ragazza adagiato sui masegni di un sotoportego senza uscita in riva al Canal Grande,

accessibile soltanto da una stretta calle. Fu subito colpito dal mare di sangue che allagava il selciato.
Poi lo sguardo fu catalizzato dai tagli che deturpavano il viso.
Gli ci volle qualche secondo per mettere a fuoco gli altri particolari.»