Nella vita faccio l’ingegnere informatico, ma preferisco autodefinirmi così:
- IT Guy
- Qualcuno che lavora nell’Information Technology (informatica…) a contatto con gli utenti con cui intrattiene rapporti di amore/odio.
Nell’Urban dictionary trovate alcune tra le definizioni più simpatiche.
Tra i ruoli informatici che rivesto amo quello del sysadmin (amministratore di sistema o sistemista in italiano), ma dovete ammettere che IT Guy, anche se mi rappresenta solo in parte, è un’etichetta molto più divertente…).
Dunque, mi sono laureato nel 1987 all’Università di Padova in Ingegneria Elettronica indirizzo Informatica (il corso di laurea tout court in Ingegneria Informatica era di là da venire…). Dopo una lunga parentesi editoriale e giornalistica, nel 1996 ho cominciato a occuparmi di Internet, di web e di reti telematiche, e non ho più smesso.
Non sono mai stato uno di quelli fissati con la tecnologia fine a sé stessa, al contrario. Mi considero piuttosto un Technogeek alquanto retrogado… Per usare la terminologia coniata da Everett Rogers nella teoria della diffusione delle innovazioni, direi che non sono un early adopter (primo utilizzatore) ma un laggard (ritardatario)…
Nutro invece una passione smodata per il movimento del Free Software (software libero), anche per ragioni ideologiche, e cerco di praticarlo come posso nella mia professione.
Se volete qualche altro dettaglio “storico”, leggetevi il post Come e perché del mio blog Crashtext (Ossessione del testo e assedi digitali).
Devo comunque rigraziare questo aspetto della mia vita professionale: l’IT Guy che è in me si è ibridato con il giornalista e con l’autore, finendo per produrre, dopo una lunghissima gestazione, il cyber thriller tecnologico Netcrash che, pubblicato sotto pseudonimo, sta andando per la propria strada, non senza regalarmi qualche piccola soddisfazione.