Acqua morta - La prima indagine del commissario Aldani

Il romanzo più votato dell’edizione 2014 di IoScrittore

Venezia, 1981. Una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della Biennale, a Sant’Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che archiviare il caso.

Venezia, oggi. Dalle acque della laguna affiora un cadavere. Si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell’omicidio. È un caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel commissario Zennari, ormai in pensione, che pretende aiuto per chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a quarant’anni prima, l’aggressione ai giardini della Biennale…

Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano…

Sullo sfondo della vicenda, vivida e inconfondibile, Venezia: l’altana sul tetto, dove Aldani ama rifugiarsi; la laguna davanti alle fondamente Nove, dove il pilota del commissario fa sfrecciare il vecchio Toni, la lancia in dotazione alla Polizia; il dialetto, che risuona nella calli e lungo i rii; le acque e le nebbie, complici di misteri e custodi di verità.

Titolo: Acqua morta
Autore: Michele Catozzi
Editore: TEA
Collana: Narrativa TEA
Pagine: 364
ISBN: 8850240651
ISBN-13: 978-8850240654
Prezzo: € 14,00
Pubblicazione: 15 ottobre 2015
Disponibile anche in ebook.

Download materiali

Un cadavere ripescato dalle acque stagnanti della laguna…

«Il cadavere affiorò dall’acqua morta di un canale secondario con la bassa marea. Prima la schiena, infagottata in una giacca di lino che un manto di alghe traslucide spennellavano di verde, poi la testa, liscia e splendente di capelli che aderivano ai lati, lasciando intravedere un buco nella scatola cranica».

L’acqua può nascondere segreti che non dovrebbero mai venire a galla.

«L’alba era ancora nell’aria e l’aurora gettava lampi rosati sulla superficie irregolare della laguna, sottraendo alla penombra e alla foschia le isole minori, le bricole ai margini dei canali profondi, qualche barca lontana. Le sagome dei tetti e dei campanili di Venezia si stagliavano scure sullo sfondo striato di rosso e arancione. Tutto preannunciava un’altra caldissima giornata. Nonostante fosse la fine di aprile, le temperature erano da luglio pieno».

Venezia presta i suoi canali, le sue foschie, il suo fascino al primo caso del commissario di Polizia Nicola Aldani

«Gli avevano telefonato verso le sei di mattina. Un morto ripescato in laguna. Bel modo di cominciare una giornata di ferie. Nicola Aldani si era alzato di malavoglia…

Con la tazzina che tintinnava, salì la scala di legno che portava al sottotetto e da lì, attraverso un angusto abbaino, uscì sull’altana. Fu investito dal profumo intenso del glicine nel pieno della fioritura…

Sedette su una delle due sedie a sorseggiare il caffè, lasciando che lo sguardo spaziasse sopra i tetti di Venezia, ancora lucidi per l’umidità notturna.».

I giudizi di IoScrittore, il torneo che Acqua morta ha vinto di larga misura

«Grande romanzo, questo, da una grande penna.»

«Trama caleidoscopica e ricca di colpi di scena.»

«Libro che si legge d’un fiato, con molto piacere, scritto con maestria e collocato in un’ambientazione meravigliosa.»

«La prima impressione è stata quella di leggere un Montalbano veneziano.»

«Una sequela di ‘colpi di scena’ ben assestati.»

«Molto avvincente, personaggi ben caratterizzati, descrizioni molto accurate, intreccio ben definito e intrigante.»

«Un giallo con tutte le cose al posto giusto.»

«Questo romanzo è studiato per farsi leggere.»

«Complimenti all’autore.»

«Una delle cose migliori che mi è capitato di leggere quest’anno.»

Alcuni commenti dei lettori di Acqua morta

«Ottima scoperta. Un buon giallo, ben intessuto, che ha il pregio di descrivere Venezia, città che adoro, con un taglio inusuale e per questo affascinante. Aspettiamo il prossimo lavoro! [m.f.]

«Benvenuto a un altro protagonista dei gialli all’italiana.» [I.B.]

«Molto piacevole, originale (perché un’indagine in mototopo lo è già di per sé) e scritto davvero bene. Atteso il seguito.»

«Vediamo le prossime pubblicazioni che, sicuramente, ci saranno, perché l’autore è bravo.» [L.]

«Protagonista piacevole, mi piacerebbe leggere altre sue avventure.» [A.P.]

«Speriamo quanto prima nel seguito delle avventure di questo commissario.» [G.I.]

«Spero che le avventure del commissario Aldani non finiscano e mi aspetto presto un’altra storia.» [m.]

«Ci si affeziona così ai luoghi e alle persone del libro, e quando finisce ci si ritrova sempre un po’ rammaricati in attesa di un nuovo episodio, di una nuova avventura.» [m.b.]

«Inutile dire che si aspetta con molto entusiasmo un seguito.» [C.E.]

«Un deciso commissario che, dopo un esordio di questo genere, l’autore ha l’obbligo di seguire e farci seguire.»