Muro di nebbia in libreria dall’8 luglio

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Ci siamo, anche la quarta indagine del commissario Aldani è pronta per essere consegnata ai lettori e al proprio destino. È un fatto accertato e non la solita iperbole chiacchiereccia: quando un romanzo diventa libro di carta e arriva sugli scaffali, non appartiene più all’autore ma ai lettori. Punto.

Eppure, anche questo romanzo ha per me un significato particolare, porta con sé un ricordo indelebile, e il lettore non farà fatica a immaginare quale possa essere. Un periodo assurdo che forse ha influenzato la genesi della storia che ho narrato.

No, Muro di nebbia non è un romanzo “sul” lockdown. Non ne posso più io, figurarsi i miei lettori. C’è un serial killer, sì. A Venezia. Strano, ma non troppo. In ogni caso angosciante. Cito liberamente dalla mia nota autore:

Questo romanzo è stato scritto in pieno lockdown.
Quello vero del 2020, quello in cui ancora ignoravamo il significato della parola lockdown, pur barricati in casa, con le strade e le piazze deserte e le file per entrare al supermercato e le mascherine introvabili e l’alcol scomparso dagli scaffali e il prezzo dei gel disinfettanti alle stelle.
Quello dei giorni rocamboleschi dell’improvviso smart working, dell’angoscia da bollettino delle diciotto, delle camminate sul terrazzo di casa, dei silenzi surreali.
Quello di quando le sirene delle ambulanze erano l’unico rumore esterno.
Finché qualcuno non diede ordine di spegnerle, col risultato che il silenzio fu ancora più angosciante.

A quella nota autore ho affidato le sensazioni incancellabili di un periodo terribile, nota che accompagnerà per sempre il romanzo nel suo percorso editoriale.

È dunque in questo scenario fosco e, per fortuna, irripetibile che il romanzo ha preso la forma che ha.

Colgo l’occasione per ringraziare il mio editore che stavolta si è superato, ideando una fascetta davvero memorabile. Qui potete vedere la copertina completa con la fascetta applicata:

Muro di nebbia uscirà dunque l’8 luglio e io mi godo questi scampoli di calma in attesa del gran giorno.

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