L’Eco dell’Altana n. 4 – #LagunaNera – Per non dimenticare la Mala del Brenta

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Casinò di Venezia

In occasione della nuova edizione economica di Laguna nera, uscita in libreria il 20 maggio scorso, L’Eco dell’Altana n. 4 che porta l’hashtag #LAGUNANERA è quasi tutto dedicato al tema portante del romanzo, cioè la malavita veneziana e i retaggi della ormai storica Mala del Brenta del famoso bandito Felice Maniero.

Quella che fu formalmente definita Mafia del Piovese, a sottolinearne le caratterische da articolo 416 bis, ha riempito le cronache nere e giudiziarie degli anni Ottanta e Novanta, e pure quelle successive dopo il pentimento di Maniero che ha portato allo smantellamento della banda.

Ecco un breve Sommario dell’Eco dell’Altana n. 4 – #LAGUNANERA:

REPORT #LAGUNANERA: Per non dimenticare la Mala del Brenta
CRONACHE EDITORIALI: Laguna nera torna in libreria in una nuova edizione economica
CRONACHE EDITORIALI: E infine, il Muro di nebbia!
DIETRO LE QUINTE: Casinò di Venezia: una storia che viene da lontano (con una parentesi al Lido)
PAROLE VENEZIANE: Un casin di significati
LETTURA: I sette uomini d’oro
IL LIBRO: Tristano Castelli, alias Felice Maniero
I LIBRI: La mala veneziana ritratta dalla penna felice di un grande giornalista d’inchiesta
LETTURA: Il Tronchetto – Le tre vite del bandito Maniero – El bacàn
PAROLE VENEZIANE: Casoìn oppure biavarol? Questo è il dilemma
DIETRO LE QUINTE: Com’è difficile scegliere la grafia del dialetto
IL LIBRO: L’autobiografia (un po’ di parte) del bandito Felix Faccia d’angelo

Al centro di Laguna nera c’è il Casinò di Venezia: la sede sul Canal Grande (Ca’ Vendramin Calergi) e quella del Lido (chiusa da tempo) che fu teatro di una rapina clamorosa da parte della Mala del Brenta:

Lunedì, 30 aprile 1984: erano in sette e portavano il passamontagna. Sbucarono dalle tenebre della laguna con i barchini e ormeggiarono ai pontili del Casinò del Lido.
La rapina durò una decina di minuti.
«Buonanotte e grazie», disse il capo.
Fuggirono da dov’erano venuti. Salirono sui barchini e si dileguarono nel canale che a poche centinaia di metri sfocia in laguna aperta.
Erano in sette. Il bottino ufficiale fu di quasi tre miliardi e trecentocinquanta milioni.
Il Gazzettino, senza troppa fantasia, li soprannominò «i sette uomini d’oro».

Buona lettura!

P.S.: i report de L’Eco dell’Altana sono liberamente scaricabili, ma quello corrente viene inviato via email soltanto ai lettori che mi hanno lasciato il proprio recapito. Verrà reso scaricabile nella pagina solo quando sarà disponibile il nuovo report.

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