Omicidi tra Pesaro e Urbino: un mio racconto in Delitti di Dio di Alter Ego

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Foto di Paolo Mini ([CC BY-SA 3.0] via Wikimedia Commons).

È in libreria da qualche giorno un’antologia edita da Alter Ego Edizioni, “Delitti di Dio”, nella quale è presente il mio racconto Deus ex machina (un giallo procedurale un po’ sui generis) ambientato tra Pesaro e Urbino.

“Chiesa e delitti: è questo il binomio, il tema indissolubile che lega i racconti della raccolta.”

I colleghi e amici che hanno firmato l’antologia sono tutti scrittori di vaglia (definirli “giallisti” mi sembra alquanto riduttivo): Oriana Ramunno, Manuela Costantini, Scilla Bonfiglioli, Andrea Franco, Marzia Musneci, Elia Banelli, Diego Lama, Daniele Botti, Andrea Carlo Cappi, Simone Tordi, Valerio Marra. 

Date un’occhiata alle loro note bio e capirete perché sono onorato di essere stato invitato a realizzare al loro fianco quest’opera collettiva.

Gli autori presenti nell’antologia hanno dato davvero il meglio e vale la pena mettere le mani su questo volumetto che racchiude dodici racconti diversissimi per stile e registri narrativi, ma tutti improntati a una fortissima autorialità.

Insomma, un libro da non perdere.

A questo punto sarete curiosi di sapere com’è capitato che sono finito lì dentro. Dunque, tutta colpa dell’amico Diego Di Dio, nonché curatore della raccolta. Il fatto è che Diego (scrittore, editor, agente letterario e docente, ma soprattutto neo direttore della collana Spettri di Alter Ego Edizioni) ha voluto “festeggiare” il suo nuovo incarico con una antologia a tema. Così mi ha chiesto di contribuire con un racconto.

Confesso che l’idea mi intrigava assai. Scrivere qualcosa che non fosse una storia del mio commissario Aldani (in quel periodo per fortuna ero “libero”, in attesa dell’editing finale di Marea tossica) era in un certo senso una sfida. Così, senza pensarci su, ho accettato. Allo stesso modo, senza esitare, ho deciso di ambientare il racconto tra Pesaro e Urbino, dove vivo da molti anni.

Mi sono però fatto prendere la mano, così il racconto, dai 40.000 caratteri massimi che mi erano stati assegnati, è tracimato fino a tre volte tanto, trasformandosi insomma da racconto a romanzo breve. Un oggetto impossibile da piazzare nell’antologia e parimenti impossibile da ridurre (di ben due terzi) per via della trama complessa, più da romanzo che da racconto per l’appunto. Alla fine ho optato per scriverne un altro… Anche quello è risultato parecchio lungo, ma, pena la mia dignità di autore, mi sono buttato in un intenso lavoro di lima per riportarlo nell’alveo assegnato, non proprio 40.000 battute, ma almeno un più sobrio 50.000. Ringrazio Diego per aver comunque “abbozzato” sulla lunghezza.

“Ogni autore, con la propria cifra stilistica e la propria idea forte, ha declinato in modo diverso questo binomio, interpretandolo in maniera originale, a volte persino antitetica.”

Diego Di Dio accanto alla sua “creatura”…

L’antologia “Delitti di Dio” (gioco di parole sul suo cognome, come spiega lo stesso Diego nell’appassionata prefazione) è uscita il 4 dicembre e in questo weekend fa bella mostra nello stand di Alter Ego alla fiera Più Libri Più Liberi di Roma, con un poster gigante (la grafica della cover è davvero efficace) che incombe sui visitatori.

Il protagonista del mio racconto è l’ispettore Albanesi, un poliziotto che avrà a che fare con la misteriosa uccisione di un prete nell’oratorio di San Giovanni a Urbino. Un caso intricato che si dipanerà tra la silenziosa cittadina rinascimentale abbarbicata sulle colline marchigiane e la trafficata Pesaro affacciata sulla costa. Non aggiungo altro, niente spoiler. 

Buona lettura!

Credit: la splendida foto di apertura è dell’amico urbinate Paolo Mini ([CC BY-SA 3.0] via Wikimedia Commons), fotografo eclettico e di rara bravura.

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