
Il mio amico Domenico Trabucco ci ha lasciati lo scorso sabato 30 agosto. Ho appreso con sgomento la notizia dalla figlia Isabella.
Del mio rapporto con Domenico, prima in veste di ex operaio del Petrolchimico di Porto Marghera (fu lui a “introdurmi” al gruppo Facebook “Amici del Petrolchimico”) quindi di narratore della sua natìa Mestre, ho scritto tante volte, in primo luogo nella presentazione al suo libro “Ghe gera na volta… in Mestre”, un’opera di cui andava giustamente orgoglioso (chi vuole può trovarla ne L’Eco dell’Altana n. 11 – #MESTRE).
Sarà stato forse perché anche mio padre, che non c’è più da ormai 26 anni, aveva dedicato l’intera sua vita di lavoro allo stabilimento di Porto Marghera, anche se non al Petrolchimico ma ai cantieri navali Breda, fatto sta che a Domenico ero davvero affezionato.
La presentazione del suo libro Ghe gera na volta… in Mestre che si tenne a Marcon (VE) il 23 settembre 2023 fu un vero e proprio trionfo che ho cercato in qualche modo di fissare nel post che scrissi a caldo dopo l’evento.
Voglio ricordare Domenico con questa foto che ci ritrae insieme subito dopo la presentazione, lui un po’ frastornato e molto sorpreso dal tanto clamore sollevato dal suo libro. Un trionfo meritato per una bella persona quale lui era.

I figli di Domenico, Isabella e Marco, mi hanno chiesto di scrivere un breve ricordo da inviare ai giornali. Lo trascrivo in calce.
Un grande abbraccio, mio caro Domenico.
m.
Domenico Trabucco: la vita in un libro di ricordi
Domenico Trabucco, il narratore della Mestre che fu, è mancato questa mattina lasciando la moglie Franca e i figli Isabella e Marco.
Registrato all’anagrafe come Domenico, ma Renato per familiari, parenti e amici, era nato a Mestre nel 1943 ed era vissuto per molti anni nel centro della sua amata città (che sarebbe in seguito divenuta la protagonista di una fortunata serie di racconti) prima di trasferirsi a Marcon.
Dopo aver frequentato l’Istituto Pacinotti era entrato in fabbrica a 18 anni nel laboratorio chimico dell’ACSA (poi Chatillon e Montefibre) al Petrolchimico di Porto Marghera, dove aveva lavorato fino alla pensione, andando anche in missione all’estero per fornire assistenza all’avviamento di nuove fabbriche in Sardegna, Spagna e Cina.
Libero dagli impegni lavorativi, oltre alla famiglia si era dedicato con ardore a raccontare la sua Mestre, quella degli anni ’50 e ’60, con gli occhi del ragazzo che era allora, quando la città era un centro vivace e contraddittorio in tumultuoso sviluppo economico.
Negli ultimi anni era divenuto molto noto in città, grazie proprio ai racconti, ricchi di ricordi personali e di immagini antiche, che pubblicava sui gruppi social locali, post che riscossero così tanto interesse da convincere Domenico a raccoglierli in un volume, quel “Ghe gera na volta… in Mestre”, uscito nel 2023, accolto con entusiasmo oltre ogni aspettativa e rimasto nel cuore dei mestrini.
Un libro che è un vero e proprio atto d’amore di Domenico nei confronti della sua adorata città. Un volume per il quale l’autore sarà sicuramente ricordato dai suoi concittadini.
Mestre, 30 agosto 2025
