Laguna di Venezia sito più a rischio d’Europa

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Oggi è un gran giorno. Magari sbaglio a rallegrarmene, forse dovrei dolermene, ma sono convinto che oggi sia davvero un grande giorno. Lo è perché finalmente, come mezzo secolo fa, il mondo si è accorto che Venezia è in pericolo, o meglio, la sua laguna. Perché finalmente, dopo anni di voci nel deserto, inascoltate, se non derise, da tutti i livelli della nostra politica, c’è voluta un’organizzazione internazionale per ricordare a noi e al mondo intero che

Venezia non può sopravvivere senza la sua laguna.

Semplice. Lapalissiano. Un’affermazione tanto ovvia quanto incomprensibile per coloro che hanno il potere per fermare lo scempio.

I fatti.

Stamane la laguna di Venezia è stata dichiarata da Europa Nostra, la più importante organizzazione per la salvaguardia del patrimonio in Europa, il sito più a rischio del vecchio continente nell’ambito dell’iniziativa “The 7 Most Endangered programme 2016“. L’annuncio, non è un caso, è stato dato proprio a Venezia nel corso di un evento pubblico (qui il comunicato stampa integrale).

Tra le motivazioni:

L’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, gli intensi flussi turistici, l’aumento del traffico delle grandi navi da crociera, gli scavi di canali sempre più profondi, l’erosione dei fondali e delle paludi, l’inquinamento e la pesca industriale potrebbero pregiudicarne la sopravvivenza. Pericoli che mettono a rischio l’esistenza stessa della laguna.

Durante l’evento è stato trasmesso il video dell’accorato appello del tenore Plácido Domingo, presidente di Europa Nostra. Il suo intervento è così appassionato che meriterebbe un post tutto per sé. Il presidente “ha invitato le autorità responsabili a impegnarsi in modo coordinato per la salvaguardia della laguna di Venezia e ha lanciato un appello allargato alla comunità internazionale per salvare questo prezioso patrimonio mondiale”.

Tra le altre cose, egli ha detto:

Venezia nasce dalle acque. La laguna non solo rappresenta l’origine e il passato della città storica, ma è anche un organismo vivente in simbiosi con la città, ed è quindi indispensabile per assicurarle un futuro.

Nel caso ancora non fosse chiaro…

La candidatura della laguna di Venezia era stata presentata da Italia Nostra. Alla fine non è però risultata tra i sette siti maggiormente in pericolo del 2016, piuttosto compare come “special nomination” (si veda a tale proposito il bel video). È successo che il Consiglio di Europa Nostra “ha deciso, come fortemente suggerito dall’advisory council di esperti internazionali, di selezionare in aggiunta ai sette siti più a rischio, un sito che è così centrale per l’eredità culturale europea, da necessitare di una apposita categoria”.

Europa Nostra raccomanda inoltre che il World Heritage Committee dell’Unesco inserisca Venezia e la sua laguna nella lista dei siti più a rischio del mondo. L’Unesco sta giusto “preparando un rapporto sulla situazione di Venezia, che sarà presentato al Comitato del Patrimonio Mondiale. Il Comitato formulerà le sue decisioni e raccomandazioni nel luglio 2016.”

Cito ancora dal sito di Europa Nostra (la traduzione è mia):

Senza laguna non potrebbe esistere Venezia e la civiltà veneziana. Al mondo sono pochi i siti storici che dimostrano così chiaramente l’interdipendenza tra l’uomo e il suo ambiente, tra cultura e natura. Tuttavia, mentre la comunità internazionale pur contribuisce alla conservazione dei monumenti della città, uno sviluppo non sostenibile sta tagliando il ramo stesso sul quale Venezia da sempre si appoggia.

Nel breve termine Italia Nostra propone:

l’esclusione delle navi da crociera di grandi dimensioni dalla laguna; la sospensione di nuovi progetti per dragare i canali; la cancellazione di tutti i principali progetti portuali commerciali; la ricostruzione delle saline.

Altre iniziative e misure a più lungo termine includono:

la rinascita della zona industriale dismessa e inquinata di Marghera da trasformare in parco scientifico e tecnologico; incentivi per portare abitanti e imprese a Venezia.

Non so quali saranno le conseguenze pratiche di tutto ciò. Quel che è certo è che d’ora in poi i nostri politici non avranno più scuse.

Tra gli interventi di stamane segnalo infine quello di Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, che in un messaggio video ha dichiarato: “La laguna di Venezia è un paesaggio culturale unico, ma fragile ed è vitale per la sopravvivenza di tale Patrimonio. È urgente applicare un approccio olistico, una visione e una strategia a lungo termine per la salvaguardia della laguna di Venezia. Abbiamo anche bisogno di una adeguata governance integrata con il coinvolgimento della società civile e delle comunità interessate. Sono fermamente convinta che l’Unione europea debba contribuire a questo processo in appoggio agli sforzi intrapresi dagli enti pubblici e privati italiani”.

Rileggo quest’ultima frase. E ripenso allo scandalo MOSE, ai politici, agli enti pubblici e alle aziende private coinvolte. E penso che da soli non ce la possiamo proprio fare.

Ma oggi è un gran giorno, e voglio essere ottimista.

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